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Atlantide: Cultura e Società

Il seguente articolo è frutto di un workshop di canalizzazione akashica svolto in prossimità del Portale del Leone 2022, con i miei Cuori Bianchi e in collaborazione con Risonanze Animiche e i suoi Cuori Bianchi.

Abbiamo elaborato una serie di domande da rivolgere ai nostri RA riguardanti la civiltà e la spiritualità atlantidea. Questo è il resoconto dell’integrazione delle canalizzazioni sulla Cultura e Società in Atlantide, mentre la parte dedicata alla Spiritualità è stata elaborata da Risonanze Animiche.

Buona lettura!

Com’era la vita in Atlantide?

La vita era fatta di condivisione e Amore, ci si rispettava, si portava avanti l’ideale comune di comunità, evoluzione e spirito di condivisione, non c’erano differenze tra le persone. Era presente un forte senso di comunità.
C’era rispetto dei ritmi della natura e della sacralità dell’essenza. Ogni cosa aveva il suo fine sacro, anche il cibarsi o il dormire. Tutto in funzione della Vita.

Il sonno aveva molta importanza perché considerato un momento sacro di viaggio nelle multidimensioni, esperienziale e di guarigione. Si andava “di là” per chiedere guarigione. L’atlantideo viveva due vite: quella da sveglio e quella nel sonno, che era un sonno lucido e consapevole.

Si leggeva, si chiacchierava non si camminava ma si fluttuava, si meditava molto sotto grandi alberi immersi nella natura, spesso gli anziani formavano un grande cerchio per prendere le decisioni più importanti. Il tempo scorreva molto lentamente e si respirava aria di armonia e pace non vi era sofferenza. Ognuno aveva il suo compito e ognuno collaborava in qualcosa.

La vita era organizzata ma fluida, scorrevole e in armonia. Si viveva nella celebrazione, nella gioia, nella condivisione. C’era un forte legame al Sole e amavano osservare le stelle.

Che abitudini avevano gli atlantidei?

Gli atlantidei si svegliavano presto al mattino, non portavano i calzari nelle case.
Seguivano il ritmo della natura, il tempo dell’orologio non esisteva, piuttosto era un “sentire” comune a regolare i ritmi delle loro giornate.
La loro società era basata sullo scambio, sul baratto. Ognuno aveva un compito e lo portava a termine e scambiava il suo compito con il compito di qualcun altro (qua si intende come baratto).

C’era l’abitudine del tempio e si meditava tutti insieme. Si prendevano tempo per ascoltare, per essere in connessione con tutti e con il Tutto. Si concedevano tempo per la contemplazione e per il dialogo con la natura, la meditazione, l’ascolto di se stessi e degli esseri ultraevoluti.

C’era l’abitudine di fare dei grandi cerchi di condivisione.
Si riunivano periodicamente, secondo i ritmi della natura, per celebrare l’amore e la gioia.
Si riunivano per prendere insieme le decisioni più importanti della società.
Vivevano in semplicità e Maestria.
“Viaggiavano” nelle altre dimensioni di notte. Amavano condividere le conoscenze e avevano legami profondi di fratellanza. Legami che erano sanciti alla nascita.
Si prendevano cura di sé, del prossimo, di ogni cosa.

Come avvenivano i passaggi di morte e nascita?

Non erano eventi che capitavano di frequente. I tempi erano diversi rispetto a quelli attuali e anche i transiti erano vissuti diversamente e preannunciati da sapienti conoscenze delle leggi della natura e delle anime.

Prima della morte ci sono i saluti e la partenza è assolutamente serena e gioiosa; erano passaggi assolutamente consapevoli.
Sia i trapassi che le nascite erano accompagnati da rituali sacri, in modo che l’anima si sentisse sempre accolta e amata. Avvenivano anche delle iniziazioni che preparavano ai vari momenti di passaggio.

La morte veniva celebrata attraverso un rito, venivano messi su una zattera e spinti nel mare, dandogli fuoco come i fenici, con dei fiori e una corona di fiori, con il viso rivolto verso le stelle. Accendevano fuochi di trasformazione, ed eseguivano canti dalla melodia angelica.
“Si nasce dall’acqua della madre terrena e si torna nell’acqua della Grande Madre Terra.”
Questo passaggio implicava il fatto che il corpo avesse passato la dimensione.

Attraverso un cerchio di persone potevano poi comunicare con lo spirito trapassato, avvolto in una sorta di bolla di luce, in modo tale da aiutarlo a passare meglio la dimensione.

La nascita avveniva tramite il passaggio da un portale. Veniva seguita da un collettivo di donne che stavano insieme alla donna partoriente: la ricoprivano di incenso e di oli, per far nascere il bambino nella maniera più consona e diminuire il trauma della nascita.

Come veniva individuato il proprio ruolo in società?

Ogni cosa era prevista. Ogni atlantideo aveva il suo ruolo, il suo compito.
C’era ordine, disciplina, non si improvvisava. Esisteva una sorta di gerarchia ben precisa, stabilita fin dalla nascita. Non c’era libero arbitrio, nel senso che ognuno nasceva conoscendo già il disegno di Anima, la propria missione e il proprio scopo.

Si sapeva il proprio ruolo da sempre e quello si svolgeva e praticava, anche se veniva data comunque la possibilità di fare esperienze diverse, come arricchimento personale.

I bambini già sapevano fin da piccoli il ruolo che avrebbero ricoperto da adulti. Tuttavia questo era comunque visibile dal colore dell’aura, che indicava un certo tipo di predisposizione naturale a un ruolo, piuttosto che un altro, definendo il compito su Atlantide.

Venivano guidati e formati da maestri.

Esisteva una cerimonia nella quale il bambino si disponeva al centro della città e iniziava a ricordare e comprendere le proprie abilità e talenti. Percependo un’energia dentro di sé, gli si chiariva quale sarebbe stato il suo ruolo nella società. Al contempo stesso i maestri leggevano l’aura che emanava il bambino, individuando a sua volta il talento e proponendo il ruolo più adatto. Questi maestri non erano solo insegnanti di discipline, dal momento che Anima ne aveva già ricordo. Erano maestri dell’Anima e dell’evoluzione personale del singolo.

Dato che vigeva il baratto, i ruoli erano predeterminati e, per questo motivo, c’era un numero di posti per ogni ruolo. La scienza, la techne, gli elementi, la letteratura e il linguaggio, le levatrici, coloro che gestivano gli elementi, gli architetti, e coloro che mantenevano la pace.

Come comunicavano gli atlantidei?

La comunicazione era quella del cuore: telepatica. L’intesa era immediata e priva di fraintendimenti perché il cuore era attivo e luminoso. L’Ego era ancora poco presente e non interferiva. Vivevano in dimensioni di coscienza differenti dalla nostra, per cui il suono della voce non si sarebbe propagato in maniera adeguata ad esprimere i concetti che erano presenti nelle coscienze degli atlantidei.

Il linguaggio tradizionale lo usavano per le lettere, usavano il light language quando necessario.

Potevano anche imprimere telematicamente un messaggio su un oggetto che poi veniva donato ad una persona e solo lei poteva riceverlo.

Com’era organizzato il sistema formativo di Atlantide?

Bambini

Saggi e maestri seguivano i bambini in base alla loro indole, potenziandone l’aspetto del dono affinché questo potesse “brillare”. Era un’educazione di cuore e di esperienza terrena, perché la conoscenza era già in loro, non avevano bisogno di “sapere”.

Si sapeva. Si insegnava. Si lasciava la libertà di sviluppare i propri doni, i propri talenti, le proprie capacità. Ognuno sapeva qual era il suo ruolo e ognuno lo ascoltava. C’era amore e si accoglieva l’esperienza di crescita e si assecondava l’apprendimento secondo i ruoli di ciascuno.

I bambini erano affidati alla guida dei maestri e delle fratellanze. Le famiglie li supportavano in questo percorso di formazione. I bambini venivano sottoposti a iniziazioni periodiche e graduali.

Le scuole erano composte da tavoli rotondi, il saggio trasmetteva le comunicazioni, le facoltà sia psicologiche sia attuative, insegnava sia a guarire, che le arti della tecnica, la tecnologia, l’architettura. Venivano allevati sin da piccolissimi, per poi essere accompagnati nei ruoli previsti da Anima. Nel sistema formativo maschi e femmine erano in classi miste, non erano divisi, vi era lo stesso livello per tutti. Divisi solo per fasce di età.

Meditavano sotto enormi alberi con i più anziani, stando tanto tempo nel silenzio con gli spiriti guida.

Ragazzi

Organizzati in classi di 3 persone, ci sono “monitor” da cui apprendono informazioni, sotto la guida di un adulto esperto. Altri ragazzi invece apprendono per esperienza diretta.

Erano presenti grandissimi spazi dove ci si riuniva e si condividevano le varie conoscenze. C’era grande attenzione alla crescita delle generazioni.

Grandi personaggi (Saggi o Maestri), che anche solo con i gesti delle mani spiegavano il funzionamento del loro mondo. Usavano i canti e i suoni per riarmonizzare le menti.

Come funzionavano i legami di coppia?

I legami di coppia erano vissuti ad un alto livello di espansione, spirituale, evolutiva e di amore universale.

I legami erano liberi, non esistevano matrimoni, unioni e promesse. Non erano legami nati sulla base dell’amore romantico o sessuale, era la compatibilità animica ad avvicinare i membri della coppia.

Ci si sceglieva in base all’attinenza spirituale e alla complementarità degli elementi, un segno di fuoco stava con un segno di aria, un segno di acqua stava con un segno di terra.

Questo tipo di complementarietà energetica si basava sulle facoltà dell’uno e dell’altro di guarire secondo un elemento oppure un altro. Questo determinava l’andamento buono di una coppia. Era molto presente il concetto di yin e yang. Una coppia per funzionare bene doveva essere composta da due elementi complementari e opposti. C’erano anche coppie di omosessuali naturalmente. La complementarità era di tipo energetico o di ruolo.

C’era libertà di espressione. Libertà di amore. Non c’era attaccamento, ognuno era libero di amare chi voleva, quando voleva, come voleva, perché era puro, vero, sincero. Era amore incondizionato per il prossimo, per ogni cosa.

I legami erano sacri, le fiamme gemelle erano in unione e il loro compito era quello di sostenere le energie delle dimensioni di Atlantide e dell’energia cristica. Non si conviveva come avviene adesso, ci si riuniva per le cerimonie e per le iniziazioni, seguendo i ritmi della natura. La coppia si posizionava al centro della città e sceglieva consapevolmente di stare insieme, attivando fili d’oro che vanno da cuore a cuore. È un rapporto meno personale rispetto ai nostri e più elevato, a fini evolutivi.

Cosa c’è da sapere sulla scomparsa di Atlantide?

La civiltà atlantidea è durata millenni, con la vita e le varie reincarnazioni sulla terra, l’energia dell’atlantideo si è man mano fatta più pesante, terrena. Questo ha portato ad un graduale allontanamento da Akasha e alla connessione con il piano akashico. Finché gli atlantidei non hanno iniziato a sentirsi spersi senza quella conoscenza innata. Avevano perso la connessione con l’Uno ed era iniziato il processo di separazione. Questo li ha portati a cercare al di fuori il controllo, attraverso l’uso del potere e della forza.

Fu violato il patto dimensionale, l’Ego prese il sopravvento e furono violate e forzate le leggi per la libertà del singolo. La natura venne sconvolta dalle energie psichiche utilizzate senza scopo sacro, innescando forti terremoti che hanno fatto crollare la città di Atlantide sul fondo del mare.

La Terra stava ormai entrando in un nuovo ciclo. Un’era di glaciazione. Sono morti affogati. Sono morti sommersi dall’acqua. Un intero ciclo di nascita e morte è sopravvissuto e ha continuato a vivere in Atlantide sommersa, per poi estinguersi completamente

La fine di Atlantide è stata “accompagnata” dai suoi saggi: impongono le mani sulla terra ferma e il continente di Atlantide inizia a scendere, a inabissarsi.

I delfini e il canto delle balene sono ben presenti e aiutano a tenere alte le energie.
I saggi creano una bolla di oblio nella coscienza di tutti coloro che stanno morendo in modo che l’anima non si ricordi di tutto questo dolore e di questo momento.

Ma i saggi vedono tutto e si ricordano tutto.

Atlantide aveva terminato il suo corso. Era giusto per l’evoluzione di quel tempo ed era necessario. Era impossibile evitarlo, così doveva essere. L’uomo dell’epoca aveva bisogno di precipitare per rinascere con l’amore vero di un tempo.

C’era grande consapevolezza di ciò che stava accadendo, erano preparati, era inevitabile, pronti al passaggio ad un’altra dimensione per poi ri-tornare in altre forme, in altri tempi, per un risveglio delle coscienze.

Quali ripercussioni abbiamo avuto nel mondo post Atlantide?

Sete di potere come sopperimento alla conoscenza akashica perduta.
Caos, confusione, sentirsi spersi nel mondo.
Guerre. Distruzione. Annientamento. Ferite del cuore, dello spirito, dell’anima.
Dolore della separazione, il dolore della morte non accompagnata da cerimonie sacre, la violenza e il sopravvento dell’Ego. La paura di non essere più in controllo delle leggi della natura, di venirne sopraffatti.

Divisione America del nord America del sud, divisione america-europa, emersione delle acque. Dimenticanza degli extrasensi, incapacità di comunicare con gli esseri di luce o telepaticamente, chiusura delle porte di Akasha.

C’è stato un addormentamento delle nostre capacità, e non abbiamo usato i nostri poteri/talenti/doni per lungo tempo.

Le città atlantidee

Ogni città aveva un legame con alcuni aspetti della natura e/o con gli elementi.

Le città erano organizzate in tre livelli e in tre cerchi concentrici. Di ogni cerchio c’erano solo alcune persone che di occupavano degli aspetti della vita di quella porzione.
Di quello piccolo centrale si occupavano solo poche persone.

La città collegata all’elemento fuoco, aveva nelle strade diversi bracieri nei centri degli incroci. Erano città di luce e di fuoco. Si celebrava il fuoco sacro.

La città allineata all’elemento acqua aveva diversi piccoli torrenti che si diramavano al suo interno, con tanti piccoli pozzi disponibili ovunque.

La città legata all’elemento aria aveva case circolari con tetto a volta mezze bianche e mezze azzurre, l’azzurro era il colore predominante, strade fatte con ciottoli bianchi grandi e lisci, l’azzurro del cielo, c’era leggerezza.

La città connessa alla terra era arricchita da tanti cristalli e una cupola sopra la città.
Le stanze delle case erano fatte di pareti di cristallo che riflettono ondate di arcobaleni.